Incontro promosso da “la Cerchia”

Associazione tra artisti: perche?”

Venerdi’ 1 dicembre 2006
Sala dell’Aurora di Palazzo Trentini

(di Alessandro Franceschini)


………”La Cerchia”: un’associazione di artisti che da vent’anni si propone sul palcoscenico del mondo con sempre rinnovato fervore. La Cerchia non è, come una lettura superficiale potrebbe indurre, uno stretto sodalizio di artisti autoreferenziali, ma piuttosto un “cerchio” di donne e uomini che si danno la mano nel girotondo dell’Arte, pronti ad aprire il gioco a tutti coloro che ne sono appassionati e che ne riconoscono il suo strumento educativo e liberatorio dalla cupidigia e superficialità della società moderna. Questo gruppo non si limita all’esecuzione di opere e all’organizzazione di mostre a tema, bensì anche per il suo essere voce critica e indipendente, sia a difesa dell’arte, sia all’espressione libera degli artisti.E ciò avviene organizzando certamente esposizioni, ma anche attivando momenti di dibattito pubblico e non ultimo, prendendo carta e penna per esporre, pacatamente sui quotidiani, un autonomo punto di vista inerente temi dell’arte, la gestione e implementazione delle politiche culturali in ambito locale.

 

Di cittadini come gli artisti componenti il gruppo de “La Cerchia” il mondo ne ha grande bisogno: Perché è attraverso la partecipazione attiva che l’uomo può esprimere il suo essere componente civico della società. Perché è attraverso il continuo controllo della delega politica dal basso che la democrazia esprime a pieno se stessa. Perché, infine, è attraverso il dialogo e il confronto che gli uomini, e dunque la comunità, sanno dare il meglio di loro stessi.

Lo statuto del gruppo recita fin dall’inizio queste intenzioni. Così al terzo articolo si legge che il “gruppo si è auto costituito nell’intento di promovere e sostenere forme di attività in favore delle arti visuali, ed in particolar modo quelle di tipo espositivo, culturale e di partecipazione critica alle iniziative nel territorio”. Proprio su quest’ultimo aspetto della “partecipazione critica”, vorrei chiudere brevemente queste brevi riflessioni. Basandoci sui materiali presenti nell’archivio del gruppo, un “faldone” pieno di ritagli di giornale, di lettere, di articoli, di prese di posizione – fanno emergere non solo una scelta civile di promozione dell’arte, ma anche una precisa idea di arte e di artista…………Emerge con evidenza l’impegno che gli artisti de “la Cerchia” hanno tenuto anche fuori – si permetta il gioco di parole – dalla loro cerchia. Nella convinzione che l’artista è molto di più che un semplice artigiano sensibile al bello. E’ anzitutto un cittadino che ha il dovere di costruire assieme agli altri il senso alto della civitas . Perché l’artista è sorretto da qualcosa di più grande, di più viscerale, di più potente. E’ colui che “è nato sotto Saturno” e che è animato sempre da un vento di speranza verso il futuro, di fede nelle potenzialità dell’uomo, di fiducia nel mondo, di quel mondo che l’umanità intera sta plasmando.

Ecco perché l’artista da solo può essere emarginato, può aver paura, può essere, permettetemi, “inutile” all’umanità. Ma gli artisti, quando sanno mettersi assieme, sono dotati di una forza rivoluzionaria e potente che nulla può fermare. Dostoevskij diceva, in un celebre frammento, che “solo la bellezza salverà il mondo” . Io aggiungerei, senza timore di essere blasfemo, che “solo gli artisti, se sapranno essere solidali, ci riusciranno”.

 

Alessandro Franceschini